La metamorfosi di Moro

Intervista di "Il Tempo" 17/03/2015

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  1. ceryl83
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    Intervista molto interessante, non a caso di Stefano Mannucci ;):
    www.iltempo.it/cultura-spettacoli/2...-roma-1.1391749

    La metamorfosi di Moro: «Basta con la rabbia vi mostro la mia anima»

    «È venuto il momento di incanalare energia positiva, basta con il ringhio». Fabrizio ha fatto la muta. A 40 anni, si è sfilato la vecchia pelle, si è scrollato di dosso tanta rabbia, e in un momento non semplicissimo della sua vita ha gettato tutta la sua sensibilità dentro un "diario" di dieci canzoni in cui si mostra emotivamente scarnificato, e tra archi, ballate, atmosfere a volte ridanciane e altre sospese, ha mostrato un nuovo volto: il rocker si è seduto e - come accadrà nei concerti, che passeranno per Roma il 17 e 18 aprile all’Auditorium Conciliazione - vuol far riflettere oltre che saltare e ballare. «Non posso comportarmi sul palco come se suonassi sul marciapiede davanti casa».

    Partiamo dal titolo. Dov’è "Via delle Girandole 10"?

    «A Montalto di Castro, dove il disco è stato registrato. Nelle pause uscivo a fumare una sigaretta, In una strada adiacente allo studio c’erano villette a schiera. L’unica con il numero era il 10. Non so chi sia il proprietario, spero che i miei fans non vadano a citofonargli!».

    A suo padre dedica il primo brano dell’album: gli parla come non ha fatto mai.

    «Sabato è venuto alla data zero del tour, proprio a Montalto, portato da mia madre. Ho aperto lo show con "Buongiorno papà": non ho mai stonato come in quel pezzo! Lui non mi ha detto nulla, salvo i complimenti per la serata. È un uomo di quelli tutti d’un pezzo, niente chiacchiere e baci fra noi, non ci siamo mai detti molto. Spero per mio figlio di essere un punto di riferimento un po’ più presente: di insegnargli cose senza soffocarlo».

    Anche altri brani sembrano foto di famiglia.

    «Uno, "Tu", è dedicato a mio zio Vitttorio, scomparso troppo presto dopo aver vissuto sempre con il sorriso sulle labbra, e senza fare mai programmi. Un altro, "Alessandra sarà sempre più bella", nasce dai giri notturni che faccio in auto per andare nei posti delle mie radici: San Basilio, Casal Bruciato, Setteville: è cambiato tutto da quando ero ragazzo, ma di molti miei amici, ormai quarantenni, vedo la metamorfosi: c’è chi è ingrassato, chi finisce ora di pagare i suoi debiti, il mio primo amore si è sposata. E Alessandra, la ragazza di cui eravamo tutti innamorati, se n’è andata a soli 23 anni, ma la sua luce non si è mai affievolita. Mi chiedo perché ci lascino sempre prematuramente quelli che irradiano spiritualità. Sono angeli».

    C’è invece "La partita" in cui rivendica l’orgoglio ultrà.

    «Il vero ultrà è quello che vive la curva come una fede assoluta: lì, come nelle strade di borgata, impari a vivere, a capire quando puoi gridare e quando devi stare zitto. Il codice d’onore dell’ultrà non è teppismo, ma una ragione di vita che non ha nulla a che fare con la morte. Avevo scritto un verso della canzone quando Sandri fu ucciso da un poliziotto, poi l’ho conclusa dopo l’omicidio di Ciro Esposito, il tifoso napoletano. E attenzione: io sono un non violento. Che nessuno fraintenda le mie parole».

    Però quel verso, "sotto la sciarpa prendo il coltello/solo se rischia la vita un fratello" potrebbe procurarle qualche noia.

    «Niente moralismo: ripeto, la violenza non va mai giustificata, ma difendere un fratello di fede in pericolo è un gesto nobile, un codice nel quale mi riconosco. Detto questo, ci sono teste di minchia in curva, tra i giornalisti, ovunque».

    Lei, Moro, non le manda a dire. Anche quel giorno a San Giovanni sul palco grillino.

    «E ne ho pagato il dazio: dopo, ho trovato ostracismo ovunque, solo Travaglio mi ha difeso. Non mi pento per quello che ho detto su Napolitano, ma ho sbagliato a esprimermi in quel modo. Ho sparso troppa rabbia attorno a me».

    La politica mal digerisce chi non ha il paracadute.

    «Ho fatto tesoro di quell’esperienza. Non salirei più su un palco simile come artista, ma come uomo sì. I miei ideali restano. Ma più che ai leader, ognuno di noi deve guardare a se stesso per rilanciare l’Italia. Credo nei cittadini, nei padri che parlano ai figli. E come canto in "Da una sola parte", invito ognuno a ad assumere posizioni nette. Basta con le ambiguità».

    C ’è stata maretta fra i suoi fans quando è andato ospite da "Amici" della De Filippi.

    «Erano due anni che Maria mi invitava. E chi sono io per comportarmi da integralista nei confronti di questi ragazzi? Posso andare lì da fratello maggiore e consigliarli, dicendo loro che non si illudano di aver raggiunto il traguardo sotto quei riflettori. La loro strada comincia lì fuori, e di calci in bocca ne potranno prendere tanti. Io, nel mio piccolo, mi autoproduco da venti anni. Tornerei volentieri a dire la mia ad "Amici". Come coach no, sarei fuori ruolo».

    Ne "Il vecchio", a parte prendersela con "Presidenti di proince medio grandi/con lo stemma Libertas", gioca a fare il brontolone incanutito.

    «Ahahah. Lì esce la mia parte più cinica e intollerante. Quando ero ragazzino c’era un vecchio che minacciava sempre di bucarci il pallone, e un giorno lo fece. Ma ora sono io quello infastidito dai bambini che giocano davanti casa mia. Ho detto a mia moglie: "sono diventato quel vecchio!". Sì, lo so, ho solo 40 anni, ma già penso a quale testimonianza lascerò di me quando non ci sarò più...».

    L’inclinazione crepuscolare le ha ispirato il primo singolo, lo splendido "Acqua".

    «Mi interrogo sulla vita che mi scorre addosso. Mi disseta ma mi scorre fra le dita».

    Oggi esce l’album: ne parlerà, suonando qualcosa, alla Discoteca Laziale di Roma.

    «Non vedo l’ora di capire che reazione avranno i ragazzi che l’hanno comprato sulla fiducia. Io mi sento frastornato, mi vengono mille dubbi sulla scaletta, sui pezzi, sugli arrangiamenti. Ma di una cosa sono sicuro: questa è la foto di un periodo complicato. Il mio disco puzza di vita».

    Stefano Mannucci
     
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  2. Scilla
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    CITAZIONE (ceryl83 @ 17/3/2015, 15:02) 
    Intervista molto interessante, non a caso di Stefano Mannucci ;):
    www.iltempo.it/cultura-spettacoli/2...-roma-1.1391749

    Concordo Ceryl :biggrin2.gif:
     
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  3. Stevo07
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    Che bella questa intervista ^_^
     
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2 replies since 17/3/2015, 15:02   98 views
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