Gli sport di "serie A"

e tutti gli altri

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  1. danilello
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    Prendo spunto da un precedente "accenno" all'argomento per dedicargli il giusto spazio.

    In questi giorni si sta svolgendo il mondiale di volley maschile, ma i media sembrano ignorare la cosa. Non tutti ne parlano, e quelli che ne parlano lo fanno di fretta, a margine, come se fosse una notizia di poco conto.
    Perchè?

    Perchè se un calciatore si tinge i capelli lo troviamo anche sulle bottiglie del latte?
    Perchè se un pilota di Ferrari compra una maglietta a righe bianche e blu ce lo dicono anche in uzbeko (ammeso che sia una lingua :unsure: )?

    E invece perchè nessuno dice di questi 6 ragazzi (un pò di più, considerando i cambi) che sono passati IMBATTUTI fino alle semifinali?
    Oppure perchè si sente pochissimo parlare di tennis, o di nuoto, di rugby ...?

    Per non parlare poi dei compensi stellari che riservano ai suddetti sportivi di "serie A". Cioè, sono cifre che un quartiere intero di lavoratori, se unissero le loro mensilità, non riuscirebbero mai a vedere neppure in tutta la vita ... :wacko:
     
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  2. RomanticaSeTiVa
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    CITAZIONE (danilello @ 7/10/2010, 18:30)
    Per non parlare poi dei compensi stellari che riservano ai suddetti sportivi di "serie A". Cioè, sono cifre che un quartiere intero di lavoratori, se unissero le loro mensilità, non riuscirebbero mai a vedere neppure in tutta la vita ... :wacko:

    che poi è il motivo di tanto successo e popolarità .... !! se ci girassero meno soldi uscirebbe uno sport degno di essere visto .. :) !!! :shifty:
     
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  3. Danim84
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    Io penso che lo spazio che i media dedicano allo sport sia già troppo. Poi, vuoi o non vuoi, bisogna accettare il fatto che ci siano sport minori e sport più popolari. Se dovessero parlare di tutti gli sport del mondo io non guarderei più neanche il tg (che giustamente durerebbe 3 ore).
    A me, in tutta sincerità, non interessa niente della pallavolo, ma neanche del motogp quindi se ne parlano cambio canale in ogni caso...

    Certo, il calcio ha un giro di soldi incredibile perchè la gente spende. Ho visto uomini comprare la maglia di Del Piero al figlio non ancora nato. A Napoli si fanno fare i prestiti per seguire la squadra per tutto il campionato. Ovvio che gli sponsor investono e le tv pure.
    Io non investirei in uno sport che non fa business. Magari lo spirito sportivo muore, ma razionalmente quadra tutto.
    Del resto adesso anche il calcio è a pagamento, quindi si acchiappa tutto sky...
     
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  4. danilello
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    Io credo che questo sia diventato il classico cane che si morde la coda.
    E il movente principale sono i soldi, tutti i pippi che girano.

    E' indubbio che girano tutti attorno al calcio, e che quindi la gente investe solo in questo, quindi l'interesse sale, i "piani alti" investono ancora di più e ricomincia il giro.

    Non è che un tg debba parlare di tutti gli sport tutti i giorni; però la cosa si riflette in ogni campo.
    Avete mai visto sulla Rai partite di pallavolo (dico sempre questo perchè è quello che seguo io)? Magari si, ci sono state, ma in differite assurde notturne o di prima mattina.
    Per una partita di Champions League, invece, si stravolge ogni tipo di programmazione, si accorciano addirittura i telegiornali.

    Lo squilibrio è evidente, ed è troppo!
     
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  5. Scilla
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    Od°io in realtà ora col digitale (vedi i vari RAISPORT 1 e RAISPORT2), più spazio mediatico cci sarebbe pure....

    La questione, e qui son concordo con quel che dice Danim sulle motivazione d investire, è che la pubblicità si muove per/a valle di ciò che muove soldi ed utili e in questo paese calcio-centrico (tiè, con uno sforzo forse c'è posto per il ciclismo del Giro D'Italia) fondamentalmente da 80 anni il cerchio si chiude...

    E le briciole (vedi l'atletica, che adoro, e il tennis..che un tempo erano coperti dalla tv pubblica in ogni manifestazione e ora sono scomparsi) vengono accuratamente raschiate dalle varie pay-tv, che hanno avuto i soldi per acquistare i diritti.

    Così meno gente vede questi sport, meno gente si iscrive, più il declino si fa marcato.
    Ed ecco, nella mia idea e riprendo il filo di ciò che ti dicevo Danilello nel tuo topic sul mondiale di Pallavolo, che ci si accorge di qual'è il vuoto reale su questo tema in Italia .... LA SCUOLA ... li dove l'educazione fisica è confinata a 2h
    SPOILER (click to view)
    era così almeno quando lo facevo io il liceo, ora?
    , e non è vista che come un'ora di "ricreazione".

    Questa cosa (senza arrivare all'inaccettabile estremo americano, laddove lo sport vale come "crediti" per la formazione culturale scolastica, col risultato che si 'diplomano' anche capre ignoranti però campionissime sportive), fa si da decenni e decenni, che non ci appartenga in generale alcuna cultura del fisico e dello sport, se non nel senso troppo spesso solo estetico del termine e gestito singolarmente con le strutture private.

    Se non hai imparato qual'è l'importanza del benessere fisico e di trovare uno sport che non sia quello dominante ma quello che più ti si confà PER STARE BENE e DIVERTIRTI, non ti guarderai intorno -ne tu ne i tuoi genitori- ...col risultato che vi è meno interesse generale per gli sport minori... meno iscritti e quindi l'abbandono di ogni investimeno anche da parte di Enti che molto molto teoricamente (vedi il CONI :alienff: :badmood.gif: ) dovrebbero investire in generale sulle attività sportive.
     
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  6. Stevo07
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    Penso sia solo una questione di business!
    Il calcio fa "mangiare" tante tante persone..che ovviamente per questo motivo investono per farlo rimanere lo sport "principale"..più esclusiva più soldi!
     
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  7. Gabry**
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    CITAZIONE (Stevo07 @ 10/10/2010, 18:32)
    Penso sia solo una questione di business!
    Il calcio fa "mangiare" tante tante persone..che ovviamente per questo motivo investono per farlo rimanere lo sport "principale"..più esclusiva più soldi!

    Credo che questa frase contenga molta verità :sick: :sick:

    Personalmente, parlando di calcio, non riesco + a pensarlo come uno sport :
    i soldi che girano intorno a questo mondo, tra "stipendi", sponsor, diritti tv, ecc. ecc. lo rendono sempre di più simile ad un carozzone onnivoro ...

    Per gli altri sports .. niente spazio, niente soldi, nessun investimento ..

    :roll.gif: :roll.gif: :roftl.gif:
     
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  8. VivyM
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    Mi piace la pallavolo, forse anche perchè avendola praticata la capisco e in genere mi vedo qualche partita della femminile se la becco. Mi piace anche il calcio. Non reggo invece formula1 e moto gp. Neanche il ciclismo mi appassiona.
    Per quanto riguarda l'evidenza di uno sport rispetto a un altro, sicuramente vi è un fattore culturale di fondo, sorretto poi da questioni che vanno oltre..e che avete già palesato.. se aggiungiamo che l'uomo più ricco d'Italia ha le mani in pasta anche su questo campo, e che in passato stava alla presidenza sia della tv commerciale sia del milan, capiremo bene che le cose non potranno che peggiorare! (non è che ce l'ho sempre lui è che fosse meglio non esistesse!)

    che fosse???? ma che ho scritto??
     
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  9. Scilla
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    CITAZIONE (VivyM @ 15/10/2010, 09:06)
    Non reggo invece formula1 e moto gp. Neanche il ciclismo mi appassiona.

    aaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhh!!!! :wacko: :blink:
    SOFFRO :cry: :cry: ..per tutti e 3 ma il secondo in particolare!!!
    (Ma è normale avere passioni diverse)


    Ps. non soffro per nulla, anzi, sul discorso rivolto all'ottavo nano ;)
     
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  10. VivyM
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    ihihihih l'ottavo nano uahuahuahuahuah!!
    certo è umano avere passioni diverse ma che io non guardi la moto gp non significa certo che non mi piaccia andare in moto :D
     
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  11. Scilla
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    ;) :biggrin2.gif:
    SPOILER (click to view)
    non mi dilungo oltre, se no vado OT e ci sono altri posti per parlarne.. per fortuna è vero che guardarsi i GP non è per forza un obbligo per chi ama le moto! E' che io siccome io ci andavo a volte anche in pista, 'godo' a vedere il ginocchio a terra :woot: :woot: specie in superbike
     
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  12. Wisher
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    Rispolvero questo thread in quanto io,con l'argomento "sport minori" ne ho a che fare praticamente ogni giorno.
    Si perchè da un po' di tempo gioco a Lacrosse,sport nazionale canadese da cui ha avuto origine l'hockey e totalmente sconosciuto qui in Italia.
    Le difficoltà nel praticare uno sport del genere sono innumerevoli visto che,ovviamente,i soldi sono pochissimi,dobbiamo accontentarci di strutture d'allenamento non proprio all'avanguardia e non si riesce proprio a trovare uno straccio di sponsor.
    Le porte più chiuse poi sono quelle delle istituzioni,pronte a firmarti anche 3000 patrocini purchè non gli vengano chiesti soldi.
    E cosi' anche giocare allo stadio degli eucalipti,uno dei piu' piccoli di Roma,per noi è impresa titanica.
    Questo nonostante la mia squadra,i Roma Leones,sia campione d'Italia in carica,nonchè detentrice della Coppa Italia.
    Va da sè che trovare anche solo praticanti che vengano a conoscenza di questo sport come successo per tanti altri (vedi rugby che ha avuto un picco d'iscrizioni da quando la nazionale va di moda in tv) diventa molto difficile.
    Per questo dobbiamo arrangiarci e fare tutto da soli,abbiamo iniziato a pubblicizzarci nelle scuole e tiriamo avanti grazie alla ricerca di fondi qua e la e cercando di limitare al minimo le spese.
    Questa è la situazione in Italia se vuoi fare uno sport che non sia il calcio,l'unica speranza è che qualcuno improvvisamente si svegli bene la mattina e decida di puntare sullo sport che pratichi,dandogli esposizione mediatica e visibilità,creando magari una moda.
    Questa è l'unica speranza perchè altrimenti,in Italia,si parla di te solo se ottieni vittorie a livello internazionale e va da sè che competere con paesi che sugli sport minori ci investono diventa impossibile.
    La cosa curiosa è che chi non conosce il nostro sport e non sa minimamente di cosa si tratti,spesso si diverte quando vede le partite e allora ti viene da pensare a se solo potessi avere un po' piu' di visibilità...
     
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  13. lelletta87
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    CITAZIONE (Wisher @ 19/11/2010, 04:02) 
    e allora ti viene da pensare a se solo potessi avere un po' piu' di visibilità...

    Premetto che non avevo mai sentito parlare del lacrosse prima di leggere il tuo post.
    Però essendo amante di molti sport (vedo un pò tutto :) ) e essendo d'accordo con quello che hai scritto vorrei partire dalla frase con cui tu hai concluso per provare a far qualcosa.
    Visto che nessuno è interessato a far conoscere questi sport minori perchè non farlo noi.

    Partiamo proprio dal Lacrosse.

    "Il lacrosse è uno sport di squadra, originario del Nordamerica. In Canada è uno dei due sport nazionali, insieme al più conosciuto hockey su ghiaccio.
    Il lacrosse è tipicamente nord americano poiché trae le sue origini da un antichissimo gioco degli amerindi del XV secolo detto “Baggataway”. I discendenti degli antichi americani sono molto legati al Lacrosse, che rappresenta per loro una importante tradizione oltre che uno sport. Per questo motivo la Federazione Internazionale, ILF (International Lacrosse Federation), ha stabilito che essi possono partecipare alle competizioni internazionali con una loro Nazionale, che prende il nome di nazionale Irochese.

    REGOLAMENTO

    Il gioco consiste in un incontro tra due squadre con 10 giocatori ognuna (12 giocatrici se femminile) su un campo all'aperto. Ogni squadra si compone di:

    * 1 portiere
    * 3 difensori
    * 3 mediani
    * 3 attaccanti

    L’obiettivo consiste nell'infilare la palla con una specie di racchetta triangolare munita di tele all’estremità, nella porta avversaria, simile a quella dell'hockey su ghiaccio alta 1,8 m e larga 1,8 m. La palla pesa circa 150 g, con circonferenza di circa 20 cm. La squadra che segna più gol nei 60 minuti di gioco regolamentari vince.

    L'International Lacrosse Federation-ILF è sorta nel 1974 in Canada dalle ceneri della International Federation of Amateur Lacrosse fondata nel 1928. In Canada, dopo l'hockey su ghiaccio, è lo sport più praticato, ma sono gli USA a detenere il primato di vittorie nel campionato del mondo.
    La Coppa del Mondo di Lacrosse si disputa ogni 4 anni dal 1967 e ha visto trionfare gli USA 8 volte in 10 edizioni. Per 2 volte ha prevalso il Canada. Australia e Inghilterra, squadre che non hanno mai vinto il mondiale, sono però considerate altre grandi nazionali del lacrosse a livello mondiale.
    Esiste anche un Campionato del Mondo B, riservato cioè a squadre di minor talento rispetto le quotatissime USA, Canada, Australia e Inghilterra. Anch'esso si gioca ogni 4 anni e tra le nazionali partecipanti si annoverano: la Repubblica Ceca, la Svezia, l'Irlanda, la Russia, il Giappone, le isole Tonga, la Nuova Zelanda, la Scozia, il Galles, la Finlandia, l'Austria, la Spagna, la Germania e la nazionale irochese, formata dai discendenti dei Pellerossa che abitano nelle riserve Indiane. Quest'attività sportiva è stata nel programma olimpico: la nazionale canadese detiene i titoli olimpici del 1904 e 1908, le nazionali statunitense e britannica detengono quello del 1948 a pari merito.
    In Nord America si disputano due campionati professionistici; la Major League Lacrosse (MLL) e la National Lacrosse League (NLL): quest'ultima di minor importanza e prestigio della MLL adotta il regolamento della variante di gioco definito indoor lacrosse o box lacrosse. Vi partecipano i giocatori più forti del mondo, provenienti soprattutto, oltre che da Canada e USA, anche da Australia, Nuova Zelanda e Inghilterra.
    In Italia non esiste una lega professionistica di lacrosse ma ne esiste una dilettantistica.
    Il Lacrosse in Italia è uno sport ancora molto giovane, ma in rapida espansione; viene infatti praticato nel Lazio dalla squadra dei Roma Leones Lacrosse, prima squadra in italia fondata da Fabio Antonelli, in Liguria con le Aquile Nere di La Spezia, in Piemonte dal Torino lacrosse (anche conosciuto come Taurus), in Lombardia dai Red Hawks di Merate ed in Umbria, più precisamente a Perugia, con la squadra dei Phoenix.In Emilia-Romagna dai Bologna Sharks Lacrosse. Nel settembre 2009 è nata la prima squadra femminile italiana, Lacrosse Milano Baggataway.
    La Federazione Italiana Giuoco Lacrosse, è l'organo riconosciuto ufficialmente dalla FIL ( Federation of International Lacrosse) e dalla ELF (European Lacrosse Federation), che si occupa dello sviluppo di questo sport in Italia. Da novembre 2008, grazie proprio all'aiuto di quest'ultima, il Lacrosse è arrivato anche a Torino ed a Merate, in seno alla A.S.D. Red Hawks, che già praticava l'inter-crosse.
    Il 28 febbraio 2009 si è svolta a La Spezia la prima Coppa Italia di Lacrosse, che ha visto la Roma Leones vincitrice del titolo. La stagione 2009/2010 ha visto venire alla luce il primo campionato italiano, disputato dalle formazioni laziale, umbra, ligure e lombardo-piemontese e formato da un girone d'andata ed uno di ritorno.

    www.youtube.com/watch?v=YXO1lPc3p38

    Ps: queste notizie sono state prese su internet se c'è qualche inesattezza correggila pure ;)
     
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  14. any_more
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    www.dodgeball.it/dodgeball.cfm


    ( vedi il trailer di palle al balzo :woot: :roftl.gif: :roftl.gif: )

    Regolamento
    Si gioca in sei contro sei, con tre palle di gomma butilica tipo quelle usate in minivolley o simili. A inizio partita le palle sono situate sulla linea di metà campo, in una zona neutra della larghezza di 1 metro denominata Dead Zone, mentre i giocatori sono fermi dietro la propria linea di fondocampo, pronti a partire quando l'arbitro dà il via per accaparrarsi il maggior numero di palle prima degli avversari.

    Si gioca su un campo di 9 x 18 metri (le stesse misure di quello da pallavolo).

    L'obiettivo
    L'obiettivo del gioco è quello di colpire ed eliminare tutti i giocatori della squadra avversaria, senza venire eliminati.

    L'eliminazione

    Un giocatore viene eliminato se:

    Entra nella metà-campo avversaria o nella dead zone.
    Viene colpito da un pallone lanciato da un avversario.
    Il pallone da lui lanciato viene bloccato al volo da un avversario.
    Esce dal campo di gioco al fine di evitare o effettuare un attacco.
    Divieti
    È consentito uscire dalle linee perimetrali per recuperare i palloni che sono esterni al terreno di gioco, purché nella propria metà campo; non si può uscire al fine di schivare la palla. Una volta fuori, è vietato lanciare la palla ed è vietato rientrare da una linea laterale ma solo da quella di fondo. Il giocatore può difendersi da un attacco respingendo con la palla che ha in mano quella avversaria. Il giocatore eliminato deve abbandonare immediatamente il campo di gioco e resta ad attendere a bordo campo che uno dei propri compagni gli consenta di riprendere il gioco afferrando al volo un pallone lanciato da un avversario. Un match si sviluppa in diversi games, il cui numero varia a seconda della categoria d'età; generalmente vince il match la squadra che si aggiudica la maggior parte dei sette games previsti.


    Vittoria
    Una squadra si aggiudica un game quando riesce ad eliminare tutti i giocatori della squadra avversaria, oppure quando, al termine dei 4 minuti di durata massima di un game ha in campo più giocatori rispetto all'altra. È consentito chiudere un game in parità. In caso in cui si giunga all'ultimo game in assoluta parità e al termine di questo vi sia parità anche tra i giocatori delle due squadre, si proseguirà con un tempo supplementare di altri due minuti. Alla prima eliminazione di un giocatore si chiude il match. Invece, al termine del tempo supplementare, in caso di ulteriore parità, si darà game perso ad entrambe le squadre e il risultato finale sarà il pareggio acquisito prima dell'ultimo game.
    Durante ogni game, ogni squadra può fruire di un time out di un minuto. Al termine del game le due squadre si scambiano i campi di gioco e si preparano per il successivo. Ogni game vinto dà 1 punto in classifica generale.

    In Italia
    Nel 2007 il Centro Sportivo Italiano, per iniziativa del Comitato provinciale di Ravenna, ha importato in Italia il gioco del Dodgeball; la prima stesura del Regolamento ufficiale italiano del dodgeball fu redatta da un Dirigente del CSI, Marco Guizzardi, attualmente componente della Presidenza Nazionale CSI, che ne ha curato anche gli aggiornamenti successivi. Sempre a Ravenna è stato strutturato nel 2007/08 il primo vero e proprio campionato a squadre per la categoria Promoter, che nell'anno successivo ha superato le 10 squadre e i 200 tesserati. Altri tornei CSI di dodgeball sono stati svolti in città come Torino, Napoli e Ancona. Nell'estate 2009 sulle spiagge della Riviera Romagnola ha anche esordito il CSI Beach Dodegball Tour che ha riscosso notevole successo di atleti e di pubblico, nonché l'attenzione delle reti televisive nazionali. Il Comitato CSI di Ravenna, assieme all'Ufficio Scolastico Provinciale, nel dicembre 2009 ha elaborato il progetto Dodgeball a scuola per la diffusione di questo gioco nella Scuola Primaria e nella Secondaria di 1º e 2º grado, sfociati poi nelle finali dei Giochi Sportivi Studenteschi dall'aprile 2010.

    Nell'aprile 2007 è stata creata a Como anche la Lega Dodgeball UISP, con un piccolo torneo notturno a Cadorago (CO). Dopo questa breve esperienza, la Lega è stata poi soppressa. L'ampliamento di questo sport ha portato nel 2009/10 ad avere due campionati paralleli, uno CSI e l'altro UISP, a Ravenna. Nell'anno sportivo 2010/11 è poi partito solo il campionato CSI, sia maschile che femminile. Altre esperienze estemporaneee di tornei di Dodgeball, seppure con regolamenti differenti da quello ufficiale, si sono svolgono in occasione di feste cittadine
    a Urbania (PU), Acqualagna (PU), Francenigo (TV) e Marmirolo (RE).

     
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  15. Scilla
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    C'è stato un tempo
    SPOILER (click to view)
    "preistoria", avete ragione a pensarlo sottovoce:roftl.gif: :roftl.gif:
    in cui mi ritenevo discretamente ferrata, amandolo, sullo sport e suglI sport.

    Ma in effetti questa discussione comincia a farmi sentire un poco... ignorante :rolleyes: :ph34r: .
     
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16 replies since 7/10/2010, 17:30   149 views
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