Attorno al tema "pena di morte"

( confronto e NON scontro )

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  1. ColorfulSky
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    Non credo che sia questione di ipocrisia, nicolori.
    Scrivo qualcosa a proposito visto che sono tra quelli che preferisce i lavori forzati piuttosto che la pena di morte.
    Il punto è che la giustizia in Italia non funziona in maniera efficiente, a volte non funziona per niente.
    I nostri discorsi penso siano un po' staccati dalla realtà, tutti di tipo teorico.

    Nessuno di noi sa come si comporterebbe se venisse coinvolto in tragici eventi. Forse mi troverei d'accordo con la pena di morte. Ma ora definendomi soggetto terzo e con la mente lucida dico no alla pena di morte!

    E' necessario punire in maniera esemplare chi si macchia di reati gravi. Ma la morte non l'accetto da cittadino civile. A questo punto ti domanderai: perchè i lavori forzati sono da cittadino civile?
    Bè è difficile rispondere.
    Sono situazioni così delicate che solo esperti della legge possono risolvere. Il diritto non è fatto solo da un cumulo di leggi, ma anche da uno studio di fattori sociologici e psicologici... per questo motivo è più consono demandare il giudizio a un soggetto terzo, il giudice. La vittima oppure i familiari della vittima non sono abbastanza lucidi da poter decidere l'entità della pena in relazione al reato commesso. C'è bisogno di imparzialità e di ragionevolezza nel giudizio. Due cose che ahimè non sono proprie della giustizia italiana.

    Io da semplice cittadina, credo che una pena esemplare da infliggere sia il lavoro forzato. E' vero i lavori forzati non sono una pena che rispetta la persona. Però poi penso all'obiettivo più generale che ha questa pena in se stessa: chi ha dei comportamenti devianti deve aver paura di entrare in carcere! Aver paura del carcere è un modo diverso di evitare i reati, non è di certo un modo giudizioso però se ha l'effetto di non condurre le persone a commettere reato ben venga.
    Penso che i lavori forzati siano anche una condizione mentale... per chiunque, anche per la persona più spregevole, i lavori forzati risultano essere qualcosa di riprovevole.
    Sarò ingenua, ma io credo nella riabilitazione. Quindi ad oggi non accetto la pena di morte.

    Lo statuto dei lavoratori? E' una legge pertanto si applica a chi rispetta la legge. Contiene importanti principi di umanità e di civiltà, ma in questo contesto non credo che c'entri qualcosa.
     
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  2. mery della valle
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    qui sebra di girare intorno se riflettiamo bene noi che reati non abbiamo commesso ci risulta tutto mostruoso se rifletti anche chiudere una persona in carcere porta a uno stato mentale agli estremi quante persone si ammazzano in carcere perchè non riescono a stare chiusi ma qui stiamo parlando della superficialità della giustizia italiana che spesso commette l'errore di giudizio perchè non sono attenti non c'è un'indagine completa dove essere sicuri qiundi come vedi e tutto una conseguenza di distrazioni e serietà io credo che la pena di morte qui in italia non sarebbe una cosa buona perchè non c'è serietà e l'italia non è all'altezza di questo argomento anzi non sono neanche all'altezza di parlarne chi dovrebbe governarci perchè salvaguardano loro stessi essendo i primi a MERITARSI LA PENA DI MORTE
     
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  3. nicolori
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    CITAZIONE
    Lo statuto dei lavoratori? E' una legge pertanto si applica a chi rispetta la legge. Contiene importanti principi di umanità e di civiltà, ma in questo contesto non credo che c'entri qualcosa.

    Io credo che parlando di lavori forzati lo statuto entri e come nel discorso. Può lo stare emanare una legge e poi violarla con i lavori forzati? Gli assassini non rispettano nemmeno il diritto alla vita e alla libertà che acquisiamo alla nascita, pertanto non meritano di goderne. cmq il tuo ragionamento Stefania è molto coerente e mi trova daccordo anche su diversi punti: è solo utopico, e l'ipocrisia non era riferita a chi la pensa diversamente da me, ma a questo modo di approcciare certi problemi: siamo tutti razionali a parlarne ma se capitasse a noi? Lo dico fermamente, se qualcuno mai abusasse dei miei figli, o li uccidesse senza una ragione, non potrei mai e poi mai perdonare e rimpiangerei a vita il fatto che il loro aguzzino potesse stare comodamente in carcere. Ecco perchè cerco di mettermi nei panni di chi subisce certi reati non di chi li commette (che a dire il vero non merita la minima considerazione)
    ed ora vi lascio una riflessione: dal libro "i 57 giorni che hanno sconvolto l'Italia" di john follain
    "i lupi segregarono Giuseppe
    Di matteo figlio del pentito che ha soli 13 anni per vendetta è stato sciolto nell'acido
    per settecentosettantanove giorni. Come spiegò Brusca non "ci fu niente di nobile nel tenere in vita il ragazzino per più di due anni, solo valutazioni tattiche.Doveva far vivere il suo ostaggio solo per convincere Di Matteo a ritrattare la sua testimonianza (...) L'11 gennaio 96 Enzo, il fratello di Brusca ed altri due sequestratori strangolarono giuseppe che ormai aveva 14 anni. Enzo gli disse: mi sarei preso cura di te come delle pupille dei miei occhi se tuo padre non fosse stato un bastardo. Mi dispiace..... Poi spogliarono il suo cadavere e lo immersero in un bidone pieno di acido. Nelle sue memorie Brusca confessò parte dell'omicidio"non cercherò attenuanti. Non ho avuto alcuna esitazione a mandare a morte un ragazzino" e puntalizzò spietatamente" giuseppe aveva 12 anni quando fu rapito e 14 quando morì. Non era più un bambino"
    Ecco poi venitemi a parlare di riabilitazione. In questi casi, e ricordo che brusca ha commesso pìù di 200 omicidi, ci vuole la ghigliottina su una pubblica piazza, altro che , poi dopo fanno pure i pentiti solo perchè hanno dei benefici e dei programmi di protezione, mica perchè sono cambiati dentro. Solo perchè capiscono che tra mafia e stato, una volta beccati si intende, è meglio farsi proteggere dallo stato, lo stesso che più volte hanno attentato....Roba da far venire il voltastomaco.
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  4. Jiraiya-sama
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    nicolori,non so se ho accenato prima alle vittime,forse no,non è una questione di ipocrisia,è questione che se uno subisce un reato come uccidergli il figlio lo stato non può ragionare come lui,cioe è chiaro che quella persona è la prima che va aiutata,ovvio!!però bisogna anche capire che quella persona non ha più una mente troppo lucida per capire cosa è giusto e cosa no,poi siccome l argomento è pena di morte mi stavo concentrando proprio per quello sui criminali,poi con la vendetta purtroppo non si risolve nulla,poi è vero.ci sono attrocità difficili da perdonare o sopportare,ma sicuramente non risolvi la cosa con un sistema di vendette,poi è chiaro che è difficile che uno che subisce una cosa del genere lo capisca,e non pretendo che lo faccia,e sarei il primo a cercare di comprenderlo e di capirlo e provare in ogni modo a dargli una mano,però per me uno stato deve sapersi comportare anche in questo senso sia per il criminale che per la vittima,è difficile,me ne rendo perfettamente conto,ma se cerchi di raggiungere un arduo obiettivo almeno si può arrivare a un buon risultato..ah riguardo ai lavori forzati,perche no?possono essere utili allo stato,evitare che impazziscano senza far nulla,chiaramente cercando di prevenire schiene rotte e quant altro xD
     
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  5. Scilla
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    Detto che come di consueto su questa tematica, mi trovo perfettamente d'accordo con l'esposizione di ColorfulSky.

    CITAZIONE (nicolori @ 21/8/2012, 16:17) 
    cmq il tuo ragionamento Stefania è molto coerente e mi trova daccordo anche su diversi punti: è solo utopico, e l'ipocrisia non era riferita a chi la pensa diversamente da me, ma a questo modo di approcciare certi problemi: siamo tutti razionali a parlarne ma se capitasse a noi?

    Perdonami Nicolori, ma (nel rispetto delle reciproche opionioni) io continuo a non seguire minimamente questo tuo utilizzo del termine "ipocrisia".
    Io personalmente VOGLIO che ci siano parti terze a giudicare in mio conto, il "giorno" che io mi trovassi coinvolta in vicende tragiche.
    Perchè io, e chi mi è accanto, non sarò lucida in quel momento e questo porrà ME fuori dalla Legge in caso di eventuali reazioni.

    Anche se non funziona, la Legge (e una legislazione ribadisco che non comprenda la pena di morte O la tortura... come peraltro invece "disciplinato" ad esempio in Israele) è un fondamento imprescindibile di una Società. E deve essere qualcosa "AL DI SOPRA" di noi.
    L'ossatura, il collante, la garanzie...anche quando imperfetta.

    E dirlo ora a mente fredda.. non è ipocrisia, per me.

    Io ho studiato Giurisprudenza, perchè volevo fare il Giudice... e desideravo farlo in questi termini (faccio tutt'altro oggi..sia chiaro!).
    E ora lavoro in un ambito in cui la percezione della terrificante frammentarietà della nostra normativa, che nelle sue "pieghe" lascia TROPPO spazio agli Avvocati, è pane quotidiano.

    Su quello si deve lottare, sul ridurre "maglie" troppo larghe... e vincoli burocratici (si veda la notifica degli atti) che consentono inaccettabili procedure di vizio e forma che possono inabilitare interi processi.
    E sull'inasprire alcune pene e rendere molto più restrittivo l'ambito dei cosidetti "benefici di pena".

    Ma...uccidere sotto la vernice di una presunta "legalità".... mai.
     
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  6. nicolori
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    Ragazzi come già detto in precedenza, il fatto che non esiste una giustizia reale (in alcuni casi) mi porta a invocare tale pena estrema al posto del nulla. E sia chiaro solo per determinati reati. Non mi dite che voi veramente pensate che uno come Brusca possa essere riabilitato e cmq nessuna riabilitazione potrà mai cancellare i suoi 200 omicidi, dico 200 non la follia di una volta, un reato reiterato con spietatezza e mente freddissima e crudele.
    Se le pene fossero inasprite nel vero senso della parola probabilmente cambierei la mia posizione (che forse vi sembrerà terrificante) e accetterei una sentenza davvero punitiva. Ma quale politico sta facendo qualcosa in questo senso? e poi è davvero nell'intenzione di qualcuno farlo? a me non sembra proprio e piuttosto che una banale pena di 6 anni per omicidio con pena sospesa, attenuanti e compagnia cantante preferirei una lezione un poì più severa. La vita di un uomo va rispettata prima di qualsiasi legge. La storia della riabilitazione non funziona, ultimo caso quello di vallanzasca un criminale che ha cercato di reinserirsi con risultato il licenziamento per le (giuste) proteste dei familiari delle vittime....Sono troppi i casi in cui non siamo tutti uguali davanti alla legge. In questo senso vi consiglio il libro Malapolizia di antonio chiarelli, dove a torturare, uccidere o rendere disabili sono le persone che dovrebbero proteggerci......che per il solo fatto di indossare la divisa (e per la complicità di funzionari e depistaggi di avvocati e alcuni media) sono sempre giudicati diversamente dai comuni cittadini. Questo per dire che non sempre la giustizia fa davvero il suo corso se rapportata alla gravità delle violenze subite dalle vittime. Per dirla in breve assassini in divisa che la fanno franca, è questa la giustizia che meritiamo e che vogliamo? Purtroppo se le pene resteranno tali, certe persone non avranno timore di commettere reati se in sede di giudizio un omicidio volontario diventa "lesioni lievi" o al massimo omicidio colposo....Se come deterrente ci fosse una pena più drastica (alla quale arrivare dopo vari gradi di giudizio e con la certezza assoluta dei fatti) forse determinati casi non li leggeremmo sui libri. E questi non fanno onore al nostro paese che appunto si reputa civile ma la civiltà non sta solo nel fatto che non ci sia la pena di morte ma sta anche nel fatto che le pene vengano davvero scontate dagli imputati. E questo non avviene.
     
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  7. ColorfulSky
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    Comprendo anche il tuo discorso nicolori, ma non mi trovo d'accordo.

    Io credo che la nostra società ancora debba maturare soprattutto dal punto di vista giurisdizionale.
    La strada da percorrere è ancora lunga. A noi spetta il compito di percorrere le tappe giuste.
    La riabilitazione è una di queste, a mio avviso.

    Non può risultare tutto perfetto dall'oggi al domani. Purtroppo penso che siamo ben lontani dalla meta: giustizia egualitaria e proporzionata. Siamo ancora in una fase di costruzione..
     
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36 replies since 27/7/2012, 09:00   306 views
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